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Xenofemminismo di helen hester

 

Carlotta Cossutta, Arianna Mainardi e Elisa Virgili presentano Xenofemminismo di Helen Hester (Not)

In un’epoca fatta di accelerazione tecnologica e crescente complessità, come tornare a immaginare il potenziale emancipatore del femminismo? E in che modo possiamo riconfigurare le politiche di genere in un mondo trasformato da automazione, globalizzazione e rivoluzione digitale?

Sono queste le domande da cui parte Helen Hester, tra le fondatrici di Laboria Cuboniks, il collettivo a cui già si deve l’acclamato Manifesto xenofemminista. In questo nuovo libro, che è assieme prosecuzione e superamento del manifesto originario, Hester sviluppa una definizione dello xenofemminismo che prende le mosse da tre concetti chiave: tecnomaterialismo, antinaturalismo, e abolizionismo del genere. Hester ne sviluppa gli spunti mettendoli in relazione alle tecnologie riproduttive attuali, interrogando il rapporto tra riproduzione e futurità – ma evitando di cadere in un antinatalismo problematico – per infine concentrarsi sui possibili impieghi di vere e proprie tecnologie xenofemministe, anche a partire da esempi già appartenenti alle pratiche del femminismo storico e che possono essere rivisitati ai fini di una politica di genere orientata al futuro e a modelli alternativi di riproduzione.