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L'ombrello di Nietzsche

Un ombrello strappato da un vento improvviso può ribaltare il pensiero occidentale?
Sì, se il viandante sorpreso dal temporale è Friedrich Nietzsche nella sua estate engadinese, e guarda il suo ombrello rosso volare via come un’illusione felicemente perduta.
Senza più ombrello tra lui e il cielo – a proteggerlo, ma nello stesso tempo a dividerlo – si arrende alla pioggia e agli elementi; inizia a danzare al ritmo di una musica eterna che viene dalla terra, e richiama chiunque la sappia ascoltare.
Come seguire le tracce di questa passeggiata fatale?
Magari è un gatto a indicarci la strada, insegnandoci a camminare senza meta, cogliendo e annusando in ogni foglia, in ogni rivolo d’acqua, la vita che meravigliosamente si trasforma; oppure è un momento cruciale, di dolore o gioia estrema, a donarci lo splendore elettrico dell’eternità terrena.
Con la complicità di un gatto, di un ombrello rosso e della follia di Nietzsche, una densa riflessione sull’essere e sulla storia del pensiero diventa semplice e grandiosa come una passeggiata tra gli alberi.

Mariagiorgia Ulbar e Marco Zapparoli ci raccontano L’ombrello di Nietzsche di Thomas Hürlimann (marcos y marcos).

Con letture tratte dall'epistolario nietzscheano a cura di Lorenzo Fantini, ideatore e responsabile del progetto CineWanted.

La serata verrà introdotta dalle note suggestive e dionisache dello djambe suonato da Marco Zapparoli.