La vita bugiarda degli adulti

Dopo cinque anni dall'ultimo volume della saga dell'Amica geniale, Elena Ferrante torna in libreria, attesissima, con un romanzo che riprende e approfondisce molti dei temi affrontati nella tetralogia.

Siamo sempre a Napoli, ma questa volta la protagonista risiede nelle zone bene della città: la storia si snoda al Vomero, a Mergellina, a Posillipo, lontano dal baccano e dagli odori pungenti dei rioni. Giovanna è alle porte dell'adolescenza quando tutto ha inizio: il suo corpo e il suo viso stanno cambiando, sfuggono a ogni possibile definizione e non possiedono più uno specchio fedele in cui riflettersi e riconoscersi. Giovanna sta prendendo le distanze da se stessa, dalla brava bambina studiosa che è sempre stata, ha bisogno di sperimentarsi in nuove identità, di ritrovarsi in definizioni differenti, lontane da quelle che i genitori, intellettuali di ampie vedute, hanno preparato per lei dal giorno stesso in cui è nata, insieme alla culla e ai lenzuolini candidi.

Parallelamente alla propria trasformazione, Giovanna si trova a fare i conti con il grande crepuscolo degli idoli: le verità di quel mondo adulto al quale lei stessa si sta avvicinando si rivelano in tutta la loro drammatica incoerenza. Il filtro di bellezza che maschera le storture dei genitori borghesi viene cancellato, rimosso, e l'immagine perfetta della propria famiglia del Vomero finisce per confondersi con quella, consanguinea ma ribaltata, involgarita ma schietta, dei rioni del popolo.

Come gli altri romanzi di Ferrante, La vita bugiarda degli adulti si legge in un soffio, la scrittura è piana, chiara, incalzante, i personaggi così vividi da sembrare reali. Una storia di crescita e di formazione, di rotture feroci e ricomposizioni dialettiche che rappresentano le condizioni necessarie di ogni possibile, autentico, sviluppo.

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante, edizioni e/o

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Arianna, 11 novembre 2019