Il moscow mule

Oggi vi raccontiamo uno dei drink più in voga degli ultimi anni: il Moscow Mule. Tra le molte versioni che circolano sulla nascita di questo freschissimo cocktail, la nostra preferita è quella che lo vede sorto dal caso. 1941, Chatham Hotel di New York. Al bancone del bar, due signori stanchi e dall’aria dimessa cercano di rilassarsi bevendo qualcosa. Ritrovatisi fianco a fianco, i due si riconoscono come compagni di sventure. Beviamone un altro, e presto attaccano bottone: il primo, John Morgan, sta cercando di lanciare la propria marca di ginger beer, ma le vendite procedono a rilento; l’altro, Rudolph Kunett, sta cercando di importare in America una vodka russa di ottima etichetta, ma il distillato è ancora perlopiù sconosciuto e non incontra i gusti dei consumatori. ⁠
E se…? Tirati fuori i campioni in quattro e quattr’otto, fanno un paio di prove con le dosi; il barman del Chatham suggerisce uno splash di lime. ⁠
Lo assaggiano. È il miracolo: il drink è buonissimo, le note speziate dello zenzero e il tenore alcolico della vodka lo fanno scalciare come un mulo, un simpatico mulo moscovita. Trionfo della serendipità, così nasce il primo Moscow Mule. ⁠
Richiestoci con frequenza, a noi piace perché è uno dei vostri preferiti. E vi capiamo: il Cremlino è lontano, Manhattan pure: un Moscow è il biglietto più economico per visitarli entrambi 🍸🥒⁠

Emiliano, 31 gennaio 2020