Fedeltà

Fedeltà (ed. Einaudi) è come un film in piano sequenza: la scrittura, controllata e precisa, di Marco Missiroli passa senza soluzione di continuità da un personaggio all'altro, tutti uniti dal filo rosso della narrazione, dagli scambi e dagli intrecci (emotivi, sessuali, casuali, familiari, necessari) che intercorrono fra loro. Lui, lei, l'altra, l'altro, le loro famiglie e sullo sfondo Milano, che si fa un po' protagonista anche lei, che da un lato offre alle coppie sposate solidi immobili su cui investire, e dall'altro nasconde e protegge i segreti degli amanti. 

Missiroli racconta la storia di una coppia, marito e moglie, impegnati nella costruzione di un mondo comune (una bella casa, un bambino, degli affetti familiari) ma costantemente tentati dal richiamo di un altrove: altri corpi, altre parole, altri codici, altri mondi possibili da esplorare. Per ogni parola pronunciata ad alta voce ce n'è una tenuta segreta, per ogni gesto portato a termine uno sospeso a metà, per ogni desiderio che si realizza un altro viene sacrificato sull'altare dell'età adulta. Gli snodi cruciali della storia raccontata da Missiroli avvengono nei silenzi, negli spazi vuoti della pagina, nei movimenti invisibili della macchina da presa, nelle lacune che non si possono colmare. 

In questo romanzo, che trascina e incalza il lettore spingendolo ad affrontare tutte le sue contraddizioni, la fedeltà, baluardo incrollabile di ogni matrimonio che si rispetti, sfuma i confini, mostra tutta la sua fragilità e, quando ormai sembra una parola vuota, si ritrova a indossare un nuovo significato. Fedeltà verso se stessi, verso la propria storia e il proprio percorso, fedeltà che si costruisce passo dopo passo, dopo errori, complicazioni, deviazioni di percorso che possono portare molto lontano o ricondurre sulla strada di casa.

Fedeltà - Marco Missiroli (Einaudi)

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Arianna, 18 febbraio 2019