Di chi è la colpa


Il protagonista del nuovo, bellissimo, romanzo di Alessandro Piperno (Mondadori) non ha nome, perché è da un nome che si comincia a costruire un'identità, e qui l'identità appartiene solo agli altri. Il protagonista, invece, appartiene al mondo della falsificazione, della metamorfosi, degli atteggiamenti costruiti per osservazione e imitazione.

Il protagonista, che è anche voce narrante pungente e ironica, à la Philip Roth, cresce in una famiglia rigidamente nucleare, dove non esistono zie e zii, nonni, nonne o cugini, ma solo mamma e papà. Una famiglia non proprio felicissima ma che non lascia trapelare nulla; assillati dai debiti e pungolati da rancori repressi e rimproveri reciproci, i genitori si chiudono in camera tutte le sere per litigare, si sfiniscono urlandosi addosso a bassa voce per ore.
Fino alle soglie dell'adolescenza il nostro protagonista cresce così, nel silenzio di una famiglia imperscrutabile che rappresenta tutto il suo mondo, fino a che non scopre che sua mamma  haun passato, e una famiglia d'origine, ce li ha, e sono entrambi belli ingombranti. Dopo questa, sconvolgente, scoperta, la sua vita sarà stravolta una volta per tutte da un fatto tragico che unirà le due famiglie per sempre e lo spingerà ad assumere un nuovo nome, a farsi carico di un'altra storia e un altro futuro.

Con una scrittura iridescente e magnetica, ricchissima e profonda, spericolata e divertente come un ottovolante, Di chi è la colpa torna a parlarci proprio di questo, dei sensi di colpa che ci ossessionano sottopelle, del colpevole che, sempre, ci ostiniamo a cercare quando le cose non vanno come vorremmo, e della difficoltà a comprendere che gli unici attori, e protagonisti, della nostra storia siamo sempre e soltanto noi.

Arianna, 02 ottobre 2021